top of page

Offerta Formativa

"L'educazione è l'arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo". Nelson Mandela
Programmazione educativa

La programmazione consiste nella ricerca di risposte adeguate ai bisogni e alle esigenze educative dei bambini, che si presentano con determinate caratteristiche all’interno di un contesto ben definito.

Non può dunque essere un documento statico e rigido, ma uno strumento di lavoro, di ricerca, di attuazione e di verifica in una continua dinamica di riassestamento di obiettivi e strategie.

La programmazione al nido è funzionale:

  • al benessere del bambino;

  • nell’evitare di fornire al bambino interventi educativi occasionali;

  • al prestare attenzione all’individualità e all' unicità del bambino;

  • alla definizione e alla condivisione di obiettivi, contenuti, modalità, tempi, spazi, strumenti e valutazione dell’intervento educativo.

​Obiettivi generali

 

Area psicomotoria

Il bambino comprende la realtà circostante in base alle azioni fisiche che può esercitare su di essa, ossia attraverso la possibilità di manipolare gli oggetti. Allo stesso modo conosce il proprio corpo, attraverso le azioni che può compiere su di esso.

Sin dalla nascita possiede un corredo di riflessi che servono ad organizzare il suo pensiero, che inizialmente è dunque pensiero senso – motorio.

Attraverso le sensazioni fisiche e la possibilità di spostarsi nello spazio autonomamente (prima con il gattonamento, poi in posizione eretta), il bambino conosce e si appropria della realtà esterna, oltre che ad acquisire sicurezza in se stesso e nelle proprie capacità.

Obiettivi:

  • Conoscere, esplorare, sperimentare l’ambiente e i materiali;

  • Sperimentare il piacere del fare esperienze;

  • Sviluppo della motricità globale;

  • Conoscenza del proprio corpo;

  • Sviluppo della  manualità fine;

  • Sviluppo dell’autonomia.

 

 Area cognitiva

Lo sviluppo motorio è sviluppo cognitivo, poiché dalle capacità strettamente motorie si sviluppano, gradualmente e per stadi,  la motricità immaginata (rappresentazioni mentali), il pensiero intuitivo (costruzione dell’immagine mentale attraverso il linguaggio), il pensiero operatorio concreto, il pensiero operatorio formale. I movimenti riflessi della nascita vengono sostituiti da quelli volontari, cioè il bambino imita un comportamento, osservando il modello. Successivamente l’attività del bambino viene regolata dalla memoria e dal linguaggio: l’imitazione viene differita, ossia il comportamento viene imitato anche in assenza del modello. In seguito il pensiero intuisce le possibilità e inventa nuove soluzioni, fino a che il bambino trasforma la realtà adattandola alle proprie necessità affettive.

Obiettivi:

  • Sviluppo del linguaggio e delle competenze comunicative (verbali e non verbali);

  • Sviluppo di memoria, attenzione, logica;

  • Organizzazione dell’esperienza - del pensiero attraverso lo spazio e il tempo;

  • Sperimentare le prime concezioni topologiche;

  • Conoscere e discriminare oggetti attraverso le proprietà.

 

Area sociale e relazionale

Lo sviluppo sociale riguarda essenzialmente il rapporto del bambino con l’ambiente, inteso come contenitore di persone, oggetti, luoghi fisici. Attraverso la relazione con i pari e con l’adulto, il bambino acquisisce modelli di comportamento che gli consentono di adattarsi alla vita di gruppo, ossia schemi culturali di riferimento che lo rendono un individuo capace di integrarsi in un tessuto sociale, fatto cioè di relazioni e interazioni.

Lo sviluppo sociale comprende l’acquisizione di competenze relazionali che consentiranno poi la gestione di situazioni conflittuali, la coesione, la cooperazione, lo scambio, la condivisione.

Obiettivi:

  • Sviluppo della relazione con gli altri bambini;

  • Sviluppo della relazione con l’adulto, attraverso la figura di riferimento;

  • Promuovere l’esperienza nel piccolo gruppo;

  • Comprensione e conoscenza delle regole.

 

Area affettivo-emotiva

Lo sviluppo emotivo procede parallelamente allo sviluppo cognitivo e sono due aspetti interconnessi della crescita del bambino. Il bambino piccolo si esprime attraverso bisogni, sensazioni, percezioni ed è la lettura che l’adulto compie dei suoi comportamenti, la modalità di risposta e del prendersi cura che restituiscono senso al bambino e attribuiscono significato a emozioni e stati d’animo. Attraverso questa dinamica, che sorge all’interno della relazione, si struttura l’attività mentale del bambino, la rappresentazione di sé e dell’altro.

Obiettivi:

  • Espressione, comunicazione e conoscenza delle emozioni (alfabetizzazione emotiva);

  • Accoglimento e cura attraverso la relazione empatica;

  • Sviluppo della fiducia di base e dell’autostima;

  • Promozione di relazioni educative privilegiate.

 

Area delle autonomie

Lo sviluppo delle autonomie è in realtà un obiettivo trasversale a tutte le aree precedenti, poiché nel nido il bambino è immerso in occasioni educative, volte a stimolare la sua capacità e possibilità di “fare da solo”, ossia di crescere, sempre sostenuto e accompagnato da figure di riferimento che tengono conto della gradualità e dei tempi di evoluzione di ogni singolo.

Obiettivi:

  • Orientamento in ambienti noti;

  • Conoscenza, acquisizione e interiorizzazione delle routines;

  • Promozione del gioco individuale e del gioco parallelo, attraverso occasioni di gioco spontaneo e strutturato.

Attività strutturate

Il momento delle attività si colloca su uno sfondo quotidiano stabile e ordinato all’interno di un contesto dove tutta l’esperienza educativa e quotidiana dei bambini è emotivamente e praticamente rassicurante e ricca. Un buon contenitore e una solida cornice, in cui inserire contenuti di significato.

Nel nido i bambini trovano una regolarità di attività: attraverso esperienze continue e al tempo stesso calibrate sulle potenzialità di crescita dei bambini, sorgono occasioni di apprendimento. E’ infatti l’equilibrio tra contenuti noti e aspetti sufficientemente lontani dalle competenze già possedute dal bambino che rende motivante e stimolante la proposta di attività.

Le attività dunque si collocano all’interno di percorsi tematici e costituiscono una rete di proposte, collegate tra loro, soggette a flessibilità e presentate al bambino attraverso l’uso di linguaggi diversi e diverse modalità di rappresentazione. L’organizzazione delle attività prevede dunque un continuum, una sorta di filo conduttore, entro cui far sperimentare ai bambini diverse proposte o proposte simili, ma attraverso canali di comunicazione differenti.

Il percorso tematico viene individuato, tenendo conto degli interessi dei bambini e soprattutto delle loro esperienze vissute al nido o in famiglia.

L' educatrice  fa riferimento ad alcune attività proponibili ai bambini in relazione al loro percorso personale di crescita, ma occorre tenere presente che il bambino, se opportunamente stimolato, è in grado di creare dei giochi che non possono essere facilmente codificati, poiché frutto della sua organizzazione spontanea dell’esperienza ludica e dei materiali di cui dispone.

Il grado di strutturazione dei momenti di gioco si diversifica, a seconda di quanto l’educatrice intervenga nel proporre, nel mostrare e nel condividere con i bambini una certa attività. In ogni caso il ruolo dell’adulto è principalmente quello di “garante”, ossia di colui che, pensando, preparando e predisponendo l’ambiente, i materiali, i tempi dell’attività, garantisce al bambino esperienze ludiche formative. Quando l’educatrice non svolge un compito di guida all’interno di un’attività specifica, progetta e programma spazi e tempi del gioco del bambino, affinché quest' ultimo, liberamente e autonomamente, possa scoprire e sperimentare. Quando, invece, l’educatrice ha il compito di proporre  un’attività specifica ai bambini, svolge il suo ruolo creando essenzialmente un buon contenitore (il setting fisico ed emotivo), all’interno del quale il bambino compie, senza imposizioni e addestramenti, la propria esperienza ludica di apprendimento. 

Le principali attività proposte sono:

  • attività di manipolazione e di travaso;

  • attività di scoperta (cestino dei tesori, gioco euristico);

  • attività di  movimento;

  • attività musicali;

  • attività grafico-pittoriche;

  • laboratorio di lettura e di stimolazione linguistica;

  • corso di giocomotricità.

Nido in Famiglia "Bibidi Bobidi Bu!" di Federica Montagnoli - Via Giovanni Servais, 97 - 10146 Torino - 3478339832 - P.I. 11021830010

bottom of page